MISSA IUBILAEA
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Shalom per sei voci maschili e un ensemble di venti musicisti
Una messa contemporanea per il XXI secolo
Concerti: 7 e 8 novembre 2025 – ore 20:30 – Chiesa di San Luigi dei Francesi
Roma
Composizione: Samir Amarouch
Durata: 45 minuti
Commissione: Pii Stabilimenti della Francia a Roma
Una messa contemporanea per il XXI secolo
Una messa per il Giubileo… È la sfida che i Pii Stabilimenti di Francia a Roma e l’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede hanno scelto di accogliere per l’Anno Giubilare.
Osare affidare questi testi antichi, che da secoli portano la preghiera dei cristiani e ne esprimono il cuore e il vertice della fede, a un giovane compositore, Samir Amarouch, già residente alla Villa Medici, oggi tra i nomi più significativi della musica contemporanea.
Offrire a Roma e ai pellegrini venuti a vivere il Giubileo una riscoperta di questi testi sublimi, in cui si dice tutta la nostra fede, attraverso un’esperienza di spostamento, di inquietudine, di squilibrio, persino di smarrimento. Qui la musica si mette al servizio delle parole, alla ricerca di un senso che va sempre oltre se stessa. Nessuna seduzione, nessuna facilità, nessuna civetteria, ma la passione di una ricerca di senso, a cui siamo invitati ciascuno e ciascuna nel proprio corpo in ascolto.
Per interpretare questa Missa Iubilaea, musicisti provenienti da Francia e Italia, insieme all’Ensemble Organum diretto dal grande Marcel Pérès che per l’occasione ha scelto di uscire dal suo consueto repertorio – la musica medievale – per aprirsi a ciò che la creazione contemporanea può dire di Dio e del suo mistero. L’opera è ambiziosa, all’altezza di un Anno Giubilare. È stata composta, tra Parigi e Roma, in un’Europa e un Medio Oriente feriti dalla guerra.
Porta come sottotitolo “shalom”, come desiderato dal suo compositore, in riferimento a quel momento delicato in cui il messaggio di Cristo sembrò incarnarsi in diretta televisiva nel gesto di un’anziana donna che offrì una stretta di mano e una parola, “shalom”, a uno dei suoi rapitori, spiazzato nonostante il passamontagna e il kalashnikov. Una semplice donna che rispondeva all’orrore non con l’orrore, ma con il rispetto e la considerazione – “shalom”, che significa insieme pace e salvezza, come unico vero saluto di fronte alla violenza, come colui che chiese al Padre, in excelsis, di perdonarli, perché “non sanno quello che fanno”.
Una messa dei nostri giorni
Kyrie, Gloria, Alleluia, Sanctus, Agnus Dei
Samir Amarouch si è immerso nei testi antichi che hanno plasmato il messale romano, scrutando i poeti che vi hanno inscritto forma, struttura, simbolismo e ambiguità. Il Gloria rivela, ad esempio, la sottile ricchezza delle sfumature tra il greco e la sua traduzione latina, mentre il Kyrie e l’Agnus Dei dispiegano un’architettura musicale ad arco A B A, concepita con grande cura per sottolineare il legame intimo tra l’apertura e la conclusione della messa.
Da questa ricerca è nata una missa brevis in cui si intrecciano parti vocali spesso a cappella e sezioni strumentali. L’artista vi attinge ispirazione dalle polifonie corse, georgiane, albanesi o pigmee, esplorando al contempo le tecniche vocali contemporanee per far emergere timbri e armonie di rara singolarità.
Nelle sue ricerche sulle messe medievali, Samir Amarouch si è lasciato avvolgere dalle interpretazioni uniche dell’Ensemble Organum, dove voci medievali e canti tradizionali corsi o di altre regioni si intrecciano in un dialogo sorprendente. È stato naturale, quasi inevitabile, che invitasse Marcel Pérès, fondatore dell’ensemble, a unirsi al progetto. Prediligendo un approccio basato su bozze grafiche e neumi quasi primitivi, anziché sulla notazione moderna codificata, hanno insieme elaborato un linguaggio musicale che fonde oralità e scrittura, memoria e invenzione, dando vita a un’esperienza sonora nuova e autentica.
L’orchestra, priva di amplificazione, riunisce venti musicisti: i membri del gruppo s·a·m·pl·e, i percussionisti romani di Ars Ludi e Gabriele Agrimonti, l’organista titolare di San Luigi dei Francesi. L’orchestre comprend vents (trois flûtes, trois trompettes, deux trombones et un trombone basse), percussions, cordes pincées (deux harpes et un clavecin), orgue et trois contrebasses L’ensemble comprende fiati (tre flauti, tre trombe, due tromboni e un trombone basso), percussioni, archi pizzicati (due arpe e un clavicembalo), organo e tre contrabbassi. A eccezione di questi ultimi, gli strumenti riprendono fedelmente quelli menzionati nell’Apocalisse di San Giovanni, disposti in terzetti in omaggio al numero tre, simbolo trinitario per eccellenza. Sul luogo dell’esecuzione, la disposizione strumentale dialoga con l’acustica come farebbe un organo: la duplicazione degli stessi strumenti crea un tessuto sonoro in continuo movimento, sospeso tra armonia e rumore, dove il suono si fa materia viva e spirituale, capace di trasformare lo spazio in un’esperienza immersiva e trascendente.

Samir Amarouch, 2024
Samir Amarouch
Nato in Francia nel 1991, Samir Amarouch è compositore. Vive e lavora tra Parigi e Roma.
Dopo aver studiato chitarra con Jean Mathelin e Jean-Marc Zvellenreuther al Conservatorio di Boulogne-Billancourt, vi approfondisce la composizione con Jean-Luc Hervé, parallelamente agli studi di musicologia ed etnomusicologia alla Sorbona.
Nel 2015 entra al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Parigi, nella classe di composizione di Stefano Gervasoni e in quella di analisi di Claude Ledoux. Ottiene il Primo Premio di Analisi nel 2019 e il Master in Composizione con la più alta valutazione. Ha collaborato, tra gli altri, con l’Orchestre National de France, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, l’Ensemble InterContemporain, l’ensemble Talea, il Lucern Alumni Ensemble, il duo Xamp, il clavicembalista Orlando Bass, i direttori Edo Frenkel, Julien Leroy, Brad Lubman, e l’Ensemble Modern.
Nel 2022 fonda s·a·m·pl·e (Samir Amarouch Music Player Environment), progetto che riunisce, a seconda delle necessità, musicisti, coreografi e light designer con l’obiettivo di creare esperienze d’ascolto inedite. È stato residente alla Villa Medici (Accademia di Francia a Roma) nel 2022-2023 ed è stato più volte premiato: vincitore del Premio di Composizione della Fondazione Ernst von Siemens (2020), del premio di incoraggiamento dell’Académie des Beaux-Arts (2019), beneficiario del sostegno della Fondazione Meyer (2015) e del Concorso Internazionale di Composizione di Boulogne-Billancourt (2014).

©Daniel Wetzel


